Lega Pro. Se Teramo piange, L'Aquila non ride. Pomante e Vivarini: «troppi errori»
L'Aquila venerdì ospita il Prato. Teramo sabato a Forlì
ABRUZZO. Inizio shock di campionato per Teramo e L'Aquila, ancora alla ricerca della prima vittoria dopo 2 giornate. Che il torneo 2014/2015 di Lega Pro fosse il più competitivo da diversi anni a questa parte è un dato di fatto ma sorprende l'inizio molto negativo delle 2 formazioni abruzzesi. L'Aquila, dopo un precampionato con i fiocchi in Coppa Italia, ad Ascoli ha dimostrato qualche limite di troppo in fase di costruzione del gioco. Se infatti i gol subiti al Picchio sono stati bene o male frutto di errori individuali e di distrazioni (vedi l'errore clamoroso di Zaffagnini nel secondo gol di Perez, ndr), preoccupano molto di più la sterilità offensiva e soprattutto la mancanza di cattiveria e determinazione: soltanto un gol in 2 gare (eurogol di Pacilli sabato, ndr) ed una reazione pressoché inesistente dopo il 2-0. Troppo poco per poter ambire ad un piazzamento in zona play-off o ad un campionato tranquillo di medio-alta classifica.
«Dovevamo approcciare alla gara come ha fatto l'Ascoli» – ammette il capitano e difensore dell'Aquila, Marco Pomante – «ma non l'abbiamo fatto. Abbiamo sofferto l'atteggiamento offensivo dei nostri avversari e non siamo stati in grado di reagire. Sono mancate soprattutto cattiveria e determinazione».
«Ora pensiamo alla partita di venerdì col Prato» – chiude Pomante – «con l'allenamento dobbiamo cercare di trovare quella sicurezza che avevamo qualche settimana fa».
Se L'Aquila piange, certamente Teramo non ride con 0 punti in classifica. L'undici di Vivarini, troppo leggero e distratto in difesa, ha pagato a caro prezzo errori individuali e di squadra malgrado una gara tutt'altro che malvagia nel complesso. Il Grosseto ha fatto pochissimo per portare a casa l'intera posta in palio, ma è bastato al cospetto di un Teramo ben lontano dal trovare i giusti meccanismi difensivi.
«Abbiamo commesso gli stessi errori della settimana precedente col Pisa» – ha raccontato a fine gara amareggiato il tecnico del Diavolo, Vincenzo Vivarini – «sui piazzati dobbiamo marcare a uomo ed invece prendiamo gol come se stessimo marcando a zona. Ci vogliono attenzione, concentrazione e cattiveria. Tutte qualità che purtroppo sono venute meno. Non si possono prendere gol del genere».
Il Teramo tornerà in campo sabato in casa del Forlì.
Andrea Sacchini
Commenti
Condividi le tue opinioni su PrimaDaNoi.it