Applausi per litaliano "Non prendere impegni stasera":storia di 40enni in crisi

SPECIALE VENEZIA. Il resoconto della giornata di ieri al Lido di Venezia. I film presentati alla 63° Mostra del cinema e quelli che abbiamo visto per voi.
Dal nostro inviato a Venezia, Ernesto Valerio
Lunedì 4 settembre monopolizzato, o quasi, da Darren Aronofsky e Rachel Weisz, regista e protagonista (e coppia nella vita reale) di The Fountain,
che nella proiezione alla stampa ha raccolto tantissimi applausi ma anche
qualche buuu da fondo sala. (nella foto Aronofsky in conferenza)
Forse il tema e la struttura usati in questa pellicola da
Aronofsky, ben differenti dai suoi precedenti lavori (Pi-Greco e Requiem for a dream), hanno spiazzato alcuni e stuzzicato molti: cambiare non è sempre in peggio, anche se il cinema ci ha insegnato, soprattutto recentemente, altro. E infatti buona parte delle domande rivolte al regista hanno avuto come filo conduttore il cambio di tematica, dialoghi, ecc. oltre che al gossip sul ruolo della compagna: com'è dirigere chi si ama, se è stato geloso nelle scene piccanti della moglie, ecc. ecc.
L'intreccio del film è molto articolato, fortemente simbolico e mai banale, con un ottimo finale: in diversi a pochi minuti della fine si stavano interrogando mentalmente su come terminasse la pellicola, e Aronofsky non ha affatto deluso.
La trama: la ricerca di una cura al tumore al cervello della compagnia di vita da parte di un dottore è il centro di una spirale che coinvolge un manoscritto della stessa donna, la ricerca dell'immortalità da parte degli antichi e un pizzico (anzi, qualcosina in più) di misticismo e riflessione: un'ottima ricetta che vale la pena d'essere quantomeno assaggiata.
THE WICKER MAN
Le proiezioni del mattino erano iniziate male, malissimo a dire il vero, con The wicker man, di
Neil LaBute protagonista Nicolas Cage. Terribile mix di trhiller, simil-horror e trovate religiose post Dan Brown che hanno fatto, a differenza di The Fountain dove gli ingredienti sono amalgamati perfettamente, un calderone pieno di tutto e niente, con un finale che vuole dire tanto ma che dà invece lo spazio solo ad un ipotetico sequel.
Il silenzio tombale della sala a fine proiezione vale forse più di ogni altra parola scritta. Per riassumere, troppe pretese mal collegate, troppi temi in ballo senza approfondirne uno e anche troppe lacune nello sviluppo dell'intreccio.
NON PRENDERE IMPEGNI STASERA
Nella serata invece, primo film italiano: Non prendere impegni stasera, di Gianluca Maria Lavarelli. Cast di casa nostra importante, che va da Giorgio Tirabassi ad Alessandro Grassman, passando per Paola Cortellesi e Donatella Finocchiaro. Convinti gli applausi del pubblico in aula, giudizio freddo degli addetti ai lavori.
La trama si può riassumere con una frase del personaggio interpretato da Luca Zingaretti: un mio amico buddista mi ha detto che quando per strada vai a sbattere contro qualcuno, è perché lo conoscevi in un'altra vita. Diverse quarantenni italiani in crisi vedono le loro vite non toccarsi e intrecciarsi obbligatoriamente (e questo è un bene, a differenza di vere e proprie forzature alla Crash Contatto fisico), con lo sfondo classico, per il cinema del belpaese vittima del Muccinema dell'amore, della crisi, dei rapporti umani, della solitudine. Un buon potenziale con battute isolate molto carine e divertenti, ma il tipico potenziale lasciato nel primo cassetto delle buone intenzioni.
PrimaDaNoi.it SEGNALA:
Ancora una volta La settimana della critica fa godere occhi e orecchie dei presenti al Lido. Oggi è stata la volta di Sur la trace d'Igor Rizzi, del regista canadese (francofono) Noel Mitrani, presente insieme al suo produttore in sala, durante la proiezione delle 14.30.
Rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, abbiamo di fronte una pellicola che non avrà standing ovation, ma certamente molti applausi. Protagonista del film un ex calciatore, caduto in disgrazia per investimenti sbagliati e per la morte della sua ragazza, che si trova a Montreal indaffarato in faccende non proprio pulite (furti, cattive compagnie,
). Un lavoro sporco propostogli (un omicidio) si rivelerà la chiave per una guarigione mentale e morale dell'ex calciatore, per seppellire il ricordo dell'ex compagna, con la quale si sente in debito e in cerca di riscatto. Cosa che otterrà. Buonissime le prove degli attori e una validissima colonna sonora, che sta diventando la costante della Settimana della critica, che ha avuto per l'appunto ottime pellicole con meravigliose ed adattissime colonne sonore.
05/09/2006 8.48
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