Dall'Abruzzo riparte la sfida all'indipendenza energetica con il nucleare
«In Europa siamo la popolazione che paga le più alte bollette
energetiche- osserva De Angelis - e siamo fortemente dipendenti, per il nostro fabbisogno, dall'importazione di energia. Importiamo il petrolio, importiamo il gas e importiamo anche energia prodotta dalle centrali nucleari dei nostri vicini. Siamo uno dei pochissimi Paesi europei che non produce energia nucleare solo perchè permane una volontà politica, determinata da preconcetti ideologici, di negarci l'accesso a questa risorsa».
"L'iniziativa dell'intergruppo è nata «perché riteniamo che la crescita produttiva e l'indipendenza energetica non possano essere considerati interessi di parte e compito di tale intergruppo sarà quello di fare la dovuta opera di informazione, all'interno del Parlamento e fuori, con ogni strumento necessario, per diffondere la consapevolezza dell'impossibilità di continuare a negare all'Italia questa risorsa ormai imprescindibile».
La scelta di rinunciare allo sviluppo del nucleare fu sancita dal referendum del novembre del 1987. Da allora sono cambiate molte cose nel mondo, soprattutto per quanto riguarda gli standard di efficienza e sicurezza ma il nucleare resta un tabù culturale. «E' ora di superarlo».
12/12/2007 9.46
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