Rifiuti. Caramanico assicura: «nessun termovalorizzatore a Chieti»
L'assessore non ha mai fatto mistero della sua propensione all'affidamento della termovalorizzazione per sopperire alle carenze delle discariche, ma la situazione critica di Casoni verrà risolta in un altro modo.
La discarica infatti verrà chiusa fra 24-36 mesi e si sta lavorando per diminuire la quantità di rifiuti da bioessiccare attraverso un impianto di trattamento meccanico biologico, quantità attualmente fissata in 270mila tonnellate.
Caramanico, che ha ribadito la chiusura delle discariche e l'opzione termica (al raggiungimento del 40% di raccolta differenziata) per le 160 mila tonnellate di rifiuti che in Abruzzo non saranno recuperabili in alcun modo, ha evidenziato che comunque, a Casoni, il termovalorizzatore non sarebbe realizzabile prima di tutto perché «tali impianti vanno costruiti nelle zone industriali e poi perché il Piano regionale della qualità dell'aria inserisce l'area Chieti-Pescara tra quelle da risanare ed in cui sono vietati gli incrementi di emissioni».
Quando la discarica di Casoni chiuderà, hanno spiegato assessore e sindaco i rifiuti di Chieti finiranno probabilmente nella discarica di Collecorvino, che va però bonificata e riattivata, o in altro impianto in provincia di Pescara.
Caramanico ha anche annunciato che dal prossimo 23 dicembre i rifiuti di Teramo non saranno più conferiti nella discarica di Chieti.
Nel capoluogo teatino, invece, dal 18 febbraio partiranno la raccolta differenziata porta a porta nelle zone di Brecciarola, via Amiterno e Madonna del Freddo e quella condominiale nel quartiere del Tricalle dove sarà il Comune a distribuire i contenitori.
18/12/2007 10.55
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