La riforma dell'Ordinamento giudiziario secondo la Margherita
«Obiettivo della proposta» - spiega il parlamentare - «è di garantire che la funzione giudiziaria sia svolta da magistrati sempre più professionalmente preparati, che sia svolta con correttezza ed efficacia e che la progressione nelle funzioni e la loro attribuzione siano frutto di congrue e serie valutazioni, all'interno di un sistema capace di garantire autonomia e indipendenza della magistratura, ma anche di sanzionare inefficienze e irregolarità eventualmente commesse».
«Tale impostazione - secondo Tenaglia - è mancata alla riforma realizzata nella precedente legislatura ed è necessario ora intervenire per evitare i pericolosi guasti che essa può provocare, soffermando l'attenzione, sia pure sinteticamente, sulle tre principali questioni della cosiddetta carriera dei magistrati, dell'organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero e della responsabilità disciplinare».
L'unico approccio «valido, in quanto coerente con l'esigenza di soddisfare l'interesse generale, che esige sia realizzato un sistema di giustizia efficiente ed efficace», per l'esponente della Margherita «rifugge sia dallo scopo di approfittare della riforma per limitare in qualche modo l'autonomia e l'indipendenza della funzione giudiziaria sia da tentazioni tecnocratiche e aziendalistiche,
ed è, invece, ispirato all'alta politica delle grandi riforme, dirette a
sistemare ruoli e poteri delle istituzioni, per realizzare appieno i valori
costituzionali».
PER APPROFONDIRE 25/09/2006 16.39
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