Cantiere Abruzzo: buona la prima

Nel primo dei tre giorni programmati (lo slogan è: la politica oltre la politica), si è parlato di diritto all'informazione e di crisi economica e coesione sociale, due appuntamenti moderati rispettivamente da Mauro Febbo (l'ospite di peso era Daniele Capezzone, portavoce di Berlusconi) e dall'on.le Daniele Toto che nel suo intervento ha sottolineato «che l'iniziativa del senatore Di Stefano serve a dare una risposta ragionata ai problemi della politica regionale e non solo. Insomma un think tank di cui c'era assoluto bisogno nel centrodestra abruzzese».
Più difficile il dibattito con Capezzone, nel senso che non è stato facile arginare l'eloquio straripante del portavoce di Berlusconi che ha rubato la scena ai colleghi della stampa, tanto che si è parlato più della politica nazionale e governativa che dei problemi dell'informazione.
Non a caso le due domande più imbarazzanti (si fa per dire) sono state quella sul prossimo passaggio al digitale terrestre anche in Abruzzo (Leda D'Alonzo, Telemax) e sulla difficoltà che incontrano i giornalisti a raccontare due verità diverse: quella della crisi vissuta quotidianamente dai cittadini e quella dell'ottimismo del governo (Lilli Mandara, il Messaggero).
«Voi giornalisti vivete una second life, anzi una terza, una quarta, una quinta vita ha risposto Capezzone nel senso che spesso raccontate un'Italia che non esiste ecc. ecc.» un sicuro miglioramento rispetto al «farabutti» sparato a Porta a porta dal Presidente del Consiglio, ma anche un'occasione sprecata per approfondire il tema dell'informazione che è cosa diversa dalla comunicazione politica o istituzionale. Però sicuramente il Cantiere tornerà su questo argomento, affiancando ai giornalisti presenti (un po' sbilanciati sulla Tv, c'erano infatti anche Gioia Salvatore, Antenna 10, e Gino Di Tizio, Cronaca Abruzzo e Molise) anche rappresentanti dell'Ordine e del sindacato della stampa, oltre che di altre testate.
In sala, ma soprattutto nei corridoi del Museo archeologico e poi alla cena, molti giovani, moltissimi amministratori locali, provinciali e regionali ma anche tante donne.
Naturalmente si è parlato anche di politica, di strategie regionali e locali, del Pd che ha perso le elezioni perché non sa interpretare i veri bisogni degli elettori: gli approfondimenti oggi e domani.
Sebastiano Calella 18/09/2009 8.33
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