ARTE
Pescara, al mueseo Vittoria Colonna in mostra l’Abruzzo
Oltre 100 tele di artisti abruzzesi

Un’esposizione di oltre 100 tele di artisti locali raffiguranti la terra, la natura, i paesaggi e le tradizioni d’Abruzzo.
La mostra, inaugurata sabato 7 luglio è curata dalla soprintendente per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici dell'Abruzzo, Lucia Arbace, ed è organizzata dal Comune di Pescara, dalla Fondazione Paparella Treccia Devlet, con la collaborazione della fondazione Pescarabruzzo.
I visitatori potranno ammirare l’esposizione dal 7 luglio al 16 settembre, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 24.00 mentre dal 17 settembre al 25 novembre dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 20.00.
Tra le opere ci sono i capolavori dei fratelli Palizzi, di Teofilo Patini, Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi, Basilio Cascella e di altri autori meno noti che hanno contribuito a diffondere la conoscenza della natura, delle tradizioni e dei costumi della nostra terra.
Nelle raffigurazioni di Teofilo Patini si respira il verismo sociale nella sua più profonda essenza come nell’opera “Alle sorgenti del Sangro”, ma anche in "Pulsazioni e Palpiti" dove i personaggi e le cose riflettono gli stati d’animo sigillati in un irripetibile attimo.
La potenza naturalistica impera nei dipinti di Michetti a partire dall’opera "I morticelli", collocato accanto alla "Prima nidiata", da cui si percepiscono i ritmi musicali e poetici della natura proposta dal pittore.
Le nature, coniugate a soggetti faunistici e a scene dal vivo si trovano nei quadri dei Palizzi, come nelle nature morte con cacciagione di Francesco Paolo Palizzi; le luminose atmosfere, i nudi e personaggi tipici sono i soggetti di Pasquale Celommi come nell’opera “Inno all’Aurora”, dove è espressa quella concezione ‘panica’ (cioè totale) della natura, la fusione tra l’elemento naturale e quello più specificamente umano, cara anche a Gabriele d’Annunzio. E ancora, i paesaggi, le scene bucoliche, i ritratti, degli altri grandi pittori dell’epoca; non manca niente nel repertorio artistico nostrano.
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