De Gasperi e limpero asburgico: ritratto inedito dello statista
«La figura di De Gasperi è stata sinora studiata con attenzione prevalente dedicata alla fase della maturità e a quella conclusiva della vita», spiega l'autore, che prosegue: «Anche giustamente, l'interesse degli storici e dei media s'è concentrato sul periodo della presidenza del consiglio e sugli interessi europeistici dello statista, con qualche incursione sulla poco documentata fase dell'antifascismo e dell'esilio in Vaticano. Non si è riflettuto abbastanza sul fatto che oltre la metà della sua vita si sia svolta sotto il dominio dell'impero asburgico. Per lo più, quando si parla del periodo vissuto in Austria, lo si liquida come fase giovanile, dimenticando, se non omettendo, l'esperienza di agitatore politico cattolico, di giornalista vivace e aggressivo, di sindacalista coraggioso e precursore di battaglie successive, di brillante deputato al parlamento plurilingue di Vienna. In realtà, la fase di rodaggio all'ombra dell'impero, studiata su fonti di prima mano, ha rivelato davvero un De Gasperi sconosciuto. Al punto», prosegue, «da configurarlo dotato di riferimenti e modelli differenti, rispetto al panorama del cattolicesimo politico non solo italiano: cattolico tradizionalista, ma lontano dall'intransigenza della questione romana; ostile al modernismo, ma ben distante dai rigori dell'antimodernismo pontificio; attaccato all'origine italiana, ma incapace di qualsiasi irredentismo e fautore della coesistenza di stirpi diverse sotto l'unico cielo imperiale; infine, politico dotato di senso dello Stato e rispettoso delle autonomie della sua gente, all'interno di una visione istituzionale dettata dal diritto».
28/03/2007
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