VISIONARI CONCRETI
Ponte del Cielo, la giunta Alessandrini mette in moto il sogno bis di D’Alfonso
Un pontile lungo 300 metri tra spiaggia e mare

PESCARA. Il progetto è quello che piace da impazzire all’attuale presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e nei giorni scorsi il Comune di Pescara gli ha dato una accelerata. Lanciato come una idea “fantastica” molto tempo fa sta per diventare realtà.
Si lavora infatti al Ponte del Cielo, pontile di circa 300 metri da realizzare da piazza Primo Maggio lungo la spiaggia fino al mare.
Il progetto era già stato presentato del 2011, e all’inizio del 2015 D’Alfonso aveva annunciato la disponibilità dei fondi per 1 milione di euro. Mentre nel 2006 si lavorava al “ponte del mare” poi diventato il marchio distintivo dell’ex sindaco di Pescara, oggi la nuova opera si candida a divenire il nuovo simbolo dell’era dalfonsiana (anche se materialmente nata sotto la giunta Alessandrini)
La scorsa settimana proprio la giunta Alessandrini ha detto sì al progetto preliminare redatto dai tecnici interni all'Ente: responsabile del procedimento è l’ingegnere Giuliano Rossi, il progettista l’architetto Giancarlo Laorenza, il nucleo di progettazione è composto dagli architetti Massimo Cantagallo e Enrico Iacomini.
Il soggetto finanziatore dunque è la Regione Abruzzo mentre al Comune di Pescara spetta la parte di soggetto attuatore ma anche quella di proprietario e gestore.
Il "ponte del cielo" esisteva già a Pescara nello stesso identico luogo nel 1934, si ricorda nel progetto sottoposto al vaglio della giunta Alessandrini nei giorni scorsi.
L'idea dunque non è nuova: «il percorso pedonale e visivo che dalla Stazione ferroviaria porta al lungomare è strutturato in una sequenza prospettica ricca di piazze e giardini», si legge ancora nell’elaborato. «Area di risulta, Piazza della Repubblica, Piazza Sacro Cuore, Piazza della Rinascita, Piazza I°Maggio, Largo Mediterraneo, arenile. Il percorso, nella sua parte iniziale, manca ancora della sistemazione dell'area di risulta e manca, nella sua parte finale, di una conclusione "a mare", manca cioè di una "passeggiata" sull'acqua. Il "ponte del cielo" realizza la giusta conclusione della naturale successione di "stanze urbane" che, dalla stazione si susseguono verso il mare, in un duplice orientamento monti - mare e viceversa, realizzando in tal modo un 'immateriale porta" sull'Adriatico che promuove e valorizza la destinazione turistica della città».
L’OPERA NEL DETTAGLIO
L'opera consiste in un pontile pedonale di forma circolare, costituito da una struttura di pali di sostegno infissi nel suolo e travi di collegamento in acciaio; un impalcato realizzato con tavole in legno massello di 8 centimetri di spessore 8; parapetti e finiture in acciaio. L'impalcato avrà una larghezza di circa 4,50 metri, un diametro esterno pari a 84 metri e una superficie di circa 1.123 m2.
La quota dell'impalcato è posta a circa 1,50 metri del livello marino. Verrà inoltre realizzato l'impianto di illuminazione mediante lampade ad alto rendimento energetico ad illuminare lo specchio d'acqua sottostante.
I tempi previsti per l'intervento? 12 mesi, compresi i tempi di affidamento e progettazione, i tempi di esecuzione, di collaudo e autorizzazioni. Si dovranno acquisire tutte le intese, nulla osta, autorizzazioni degli Enti interessati con il progetto definitivo. Gli interventi seguiranno l
La durata vera e propria dei lavori è pari a otto mesi.
«L'intervento», si legge nel progetto, «concorre a generare un ulteriore hub per la messa in rete degli attrattori di domanda turistica ad alto valore aggiunto (aree archeologiche, musei, teatri e sale polivalenti in edifici monumentali o storici, beni storici ed architettonici), promuove e valorizza la destinazione turistica della città, che attraverso la fruibilità delle risorse materiali ed immateriali, incentiva il raggiungimento di elevati standard di qualità elevando il grado di attrattività turistica territoriale».
E poi ancora: «la scelta di tale opera nasce dall'identificazione che esalta la vocazione di Pescara a proporsi per funzioni strategiche nella dimensione più ampia della terza Macro Regione Europea, quella Adriatica - Ionica. Una realtà, questa, che deve costituire un ulteriore impulso a ragionare in proiezione regionale e nazionale, guardando l'Abruzzo sempre più verso la dimensione di Euroregione. Il sistema delle Macroregioni come riferimento base per la definizione di progetti strategici di crescita e sviluppo e soprattutto come canale privilegiato per la destinazione di finanziamenti europei».
Alessandra Lotti
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11:11, 29 Settembre 2015
ILLUSIONISMO
BAR DE L'ILLUSIONE Trilussa (Carlo Alberto Salustri) La Finzione e l'Inganno hanno aperto bottega. Su la mostra c'è scritto: «Sogni. Produzzione nostra. Speranze garantite per un anno?. Un vecchio Mago, cór barbone bianco, serve, dedietro ar banco, un beverone a quelli che ce vanno. Tutta gente che spera e ch'ha bisogno de vede, armeno in sogno, quer che nun trova ne la vita vera. Quanno passo davanti a 'sta bottega guardo la folla e penso, con un senso de pena, a quel'illusi che beveno a occhi chiusi li decotti der Mago e de la Strega. Li compatisco, sì: ma, certe sere che le cose nun vanno a modo mio, me guardo intorno, svicolo e pur'io me ne scolo un bicchiere.
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zzzorro
11:11, 29 Settembre 2015
lucianone non dorme mai
dopo la tazza del gipp archistar, l'inutie ponte ciclopetonale,la n°3 rappresenta la somma di due stronzate, il propgetto non e definibile, uno staff di Cepu avrebbe fatto di meglio, Lucianone ma come ci pensi, Pescara à gia dato, dacci tregua
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09:09, 29 Settembre 2015
pensiamoci bene
teoricamente una bella idea, ma quel che si legge lascia perplessi molto. Sembra una struttura leggera. col metallo che necessiterà di continua manutenzione per proteggerlo dalla salsedine. ad un metro e mezzo sul mare sarà aggredita dalle onde ad ogni burrasca (e quindi chiusa al traffico pedonale). di 300 metri sarebbe solo un prolungamento dlela passeggiata della riviera. Poi così bassa sul mare non darà la possibilità di una vista dall'alto della riviera, dell'interno .... ... una cosa un po' parecchio scialba come tante che ce ne sono lungo l'Adriatico. andrebbe invece fatto diversamente: una isola ad 1--3 km dalla costa che si riempirebbe coi rifiuti non riciclabili di tutta la regione, poi coperta di terra diverrebbe un'isola parco, che nell'Adriatico occidentale non abbiamo. Una strada che si èlevi sul mare per almeno una ventina di metri, con un 'area belvedere centrale (di osta e ristoro) la collegherebbe alla costa, ma anche uno scalo per le piccole barche .....
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