NUOVE PAURE
Sisma L'Aquila: inchiesta su ricostruzione monumenti e chiese: 15 indagati
La magistratura sta verificando le operazioni di recupero beni culturali

L’AQUILA. Sono una quindicina gli indagati della nuova inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila che minaccia di travolgere la ricostruzione post-sisma del capoluogo abruzzese e in particolare alcuni dei lavori più importanti di recupero di beni culturali nel cuore della città.
L'inchiesta verte su palazzi, chiese e monumenti, sia la parte privata con lavori affidati direttamente che i bandi pubblici milionari di alcune opere. Nel mirino ci sono funzionari e imprenditori che si sono occupati di ricostruzione mentre, per quanto riguarda la Curia, faccendieri che hanno la delega a gestire percorsi burocratici.
L'inchiesta è divenuta pubblica dopo un blitz da parte della Guardia di finanza aquilana presso la sede provvisoria dell'Arcidiocesi nel nucleo industriale di Pile, e della squadra Mobile del capoluogo a Villa Gioia, dove si trova la sede della direzione Mibac. In entrambi i casi c’è stata un’acquisizione di documenti da parte degli inquirenti, coordinati da un pool di magistrati con a capo il procuratore della Repubblica, Fausto Cardella.
Da quanto si apprende, tra i reati ipotizzati i più gravi sono di corruzione e turbativa d'asta.
Nei giorni scorsi la Curia si è subito affrettata a commentare che l’indagine non la riguarda. Negli ultimi giorni ci sarebbero già stati interrogatori di persone informate sui fatti. Le dichiarazioni rilasciate agli investigatori in questa fase servirebbero a delineare con precisione i contorni di questa ennesima inchiesta che piomba sulla ricostruzione aquilana. La Procura sta cercando di capire se siano state rispettate le procedure per gli appalti pubblici e ricostruendo la mappa degli affidatari.
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